1981: LA MIA PRIMA VOLTA LESBO - parte 2 - Padova Trasgressiva

1981: LA MIA PRIMA VOLTA LESBO - parte 2 - Padova Trasgressiva

1981: LA MIA PRIMA VOLTA LESBO - parte 2

La sua bocca era una piovra. Con la lingua si è aperta un varco per leccarmi a 360 gradi. Mi leccava le labbra e la clitoride, fermandosi ogni tanto per soffiarci sopra e regalarmi un piacere mai provato. Intanto, penetrava nella fica e nel culo usando le dita.
Ero in estasi... in pochi minuti ho cominciato a mormorare frasi sconnesse, gemendo e vibrando come una foglia. Poi la foglia si è staccata dal ramo con un orgasmo squassante e interminabile.
- Hai una gran bella fica, davvero bella...
Ha detto strappandomi un ciuffo di peli coi denti per poi masticarlo e mangiarlo .
- Vieni, ti faccio vedere la mia camera.
L'ho seguita senza dire una parola. C'era un letto da una piazza e mezzo e le pareti e il soffito erano piene di specchi. Poi si è distesa slacciando la vestaglia e aprendo le gambe. Sotto era completamente nuda.
Dopo un po', ha alzato la testa.
- Cosa stai aspettando?
- Non lo so. Cosa devo fare?
- Dài, toccami...
Ho ubbidito. Mentre le accarezzavo le cosce e il pube ben rasato (della serie "predichi bene e razzoli male"), lei si è allargata le labbra della vulva per mostrarmi la clitoride. Mi sono avvicinata per leccarla e Sara ha cominciato a miagolare ondeggiando i fianchi e spingendosi contro la mia bocca. Due dita sono scivolate dentro la vagina. Era umida e aveva un buon odore, come se si fosse infilata dello yogurt alla banana.
- Così... aaaah... sei bravissima...
Timidamente, ho diretto la mia lingua nella fica. Era una sensazione meravigliosa, sentivo la sua pelle morbida e sottile vibrare ad ogni tocco. Sono tornata sulla clitoride e ho affondato di nuovo due-tre dita nella sua tana, spingendo e muovendole anche in modo circolare. Sara gemeva sempre più forte, poi un gemito più forte degli altri è diventato un urlo lungo e acuto.
- Sei stata straordinaria...
- Eppure era la prima volta...
- Lo immaginavo, e sono felice di essere stata la tua insegnante.
Abbiamo trascorso la mezz'ora successiva abbracciate. Mi sentivo terribilmente imbarazzata e quasi non riuscivo a guardarla negli occhi. Era stata un'esperienza così fantastica e travolgente che ho pensato non finisse mai. Invece, dopo un po', Sara si è alzata dal letto e ho capito che era arrivato il momento di andare.
Niente cena, niente cinema. Sara ha sorriso e mi ha baciato prima di aprire la porta. Non ha detto nulla, che so: "Chiamami nei prossimi giorni", "Vienimi a trovare qualche volta"... NULLA.
Quando sono uscita ero confusa, persa nei miei pensieri. In fondo me lo aspettavo, ma è passato parecchio tempo prima di dimenticare quell'esperienza.

FINE

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